SOCIAL WEB

Social Marketing Perchè farlo?

I social network rappresentano la forma di comunicazione più diretta che puoi mettere in atto sul web.
Per questo funzionano.
Quando si parla di nuovi strumenti è fisiologico che ci sia inizialemente una forte esitazione ad accettarli
I social network hanno cambiato il modo di interagire. prima lo accettiamo e meglio è.
Gran parte dei nostri potenziali clienti sono attivi sui social.
Molti di questi possono mettere mi piaci alla tua pagina, se gli dai un motivo per farlo.
Sui social si puo misurare l’efficacia di un post o della pubblicità, vedendo quanti cliccano. In questo modo capisci quai sono gli argomenti che interessano e migliorare la tua comunicazione. Mentre brochure lasciate in giro non sai che fine fanno o quante persone leggono una tua pubblicità su un giornale e sopratutto quanto e cosa seguono piu volentieri.
Con una pagina puoi monitorare la concorrenza grazie agli insights.
Puoi fare pubblicità a pagamento mirata e a basso costo
Puoi rivolgerti solo a potenziali clienti, mostrando l’annuncio a meno persone, ma ad un targhet piu preciso, spendi di meno ed ottieni di piu con un messaggio MIRATO.

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La lanterna Magica

Gli 11 comandamenti, per una buona pubblicità.
1. Quel che si dice è molto più importante di come si dice.

Promettete, la promessa è l’anima dell’annuncio pubblicitario.

La scelta della promessa giusta è fondamentale per ogni campagna.

2. Se una campagna pubblicitaria non viene costruita intorno ad una grande idea è destinata a fallire.

Non sempre i clienti riescono a riconoscere una grande idea quando viene presentata loro dall’agenzia.

3. Fate parlare i fatti.

Il cliente pretende tutte le informazioni che siete in grado di offrire.

4. Non si convince la gente a comprare “annoiandola”.

Se volete che la vostra voce superi il fracasso assordante delle altre deve essere qualcosa di unico.

Spetta al pubblicitario fare in modo che la voce del suo cliente suoni più alta di quelle concorrenti.

I bravi pubblicitari sono quelli che conoscono bene il loro mestiere.

5. Educazione si, pagliacciate no.

La gente si rifiuta di comprare da un venditore scortese e non ha l’abitudine di comprare dai pagliacci.

6. La pubblicità deve essere aggiornata.

Per questo i copywriter devono essere giovani.

7. I comitati possono anche criticare una pubblicità ma non sono in grado di crearla.

La pubblicità ha effetti molto più positivi quando è creata da un singolo individuo.

A lui tocca studiare il prodotto, le ricerche e i precedenti, chiudersi in ufficio e scrivere .

8. Se avete la fortuna di scrivere un buon annuncio, continuate a utilizzarlo fino al giorno che non funzionerà piu .

Ci sono decine di ottimi annunci accantonati prima di aver esaurito il potenziale perché all’azienda si era stancata.

Ogni anno nascono e muoiono migliori di persone, c’è gente che entra e che esce continuamente dal mercato.

9. Non scrivete mai un annuncio che vi vergognereste di mostrare alla vostra famiglia .

Quando si pubblicizzano prodotti di buona qualità basta essere onesti, se non si è convinti che il prodotto sia buono, fareste meglio a non curarne la pubblicità.

10. L’immagine e il brend .

Ogni azione dovrebbe essere intesa come un contributo a quel simbolo complesso che è l’immagine del brend.

Per questo caso le ricerche servono a poco, serve molto più il buon senso.

Spesso si usano le ricerche di mercato come l’ubrico usa il lampione, come appoggio invece che come fonte di luce.

Più i prodotti risultano simili più la scelta è affidata al caso.

L’azienda che riuscirà a offrire la personalità più spiccata alla suo brend riuscirà ad assicurarsi una maggior quota di mercato con maggior profitti.

Il compito dell’agenzia è quello di costruire una personalità spiccata e di restarne fedele anno dopo anno.

11 Vietato copiare .

Hanno copiato tutto quello che hanno potuto copiare, ma non sono mai riusciti a copiarmi il cervello.

Li ho lasciati sudare e rubare, sempre indietro però, di un anno e mezzo….

Questo testo è liberamente tratto dal libro “Confessioni di un pubblicitario” di David Ogelvy , Lupetti&co, 1987

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